Carraro su IlFattoQuotidiano.it: Può la Commissione Ue finanziare chi promuove le sue politiche?

C’è qualcosa che non torna nel “grande racconto” della transizione ecologica europea. Non tanto e non solo per i contenuti – sui quali si potrebbe discutere all’infinito – quanto piuttosto per il metodo. O meglio, per quel peculiare intreccio di interessi che sta dietro alla narrazione dominante sul clima e l’ambiente.

La notizia è di quelle che dovrebbero far riflettere: stando al giornale olandese De Telegraf, la Commissione europea, sotto la gestione dell’ex commissario Franz Timmermans, ha elargito centinaia di migliaia di euro a organizzazioni ambientaliste al fine di fare pressioni, a livello nazionale e comunitario, a favore del cosiddetto “green deal”.

Non serve essere esperti di psicologia sociale per comprendere come funziona il meccanismo. Lo ha spiegato magistralmente Robert Cialdini nel suo celebre Le armi della persuasione: il principio di reciprocità è uno dei più potenti condizionamenti del comportamento umano. Chi riceve un beneficio si sente in dovere di ricambiare, anche inconsciamente. È un automatismo attivo nelle piccole cortesie quotidiane come nelle grandi dinamiche sociali. Ma nel caso in esame il meccanismo funziona “al quadrato”, per così dire, o se preferite come un circuito vizioso auto-alimentantesi. Infatti, abbiamo una istituzione pubblica che finanzia di nascosto soggetti privati affinché questi condizionino il dibattito sulle strategie di “governance” (e addirittura sulle correlate decisioni politiche locali e internazionali!) proprio grazie alle risorse ricevuta da chi governa.

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