Cassa forense: rischi e prospettive
(Articolo per Aiga News di Padova del 2009) C’è una sfida, non differibile, che si profila all’orizzonte della categoria forense ed è di importanza capitale soprattutto per il futuro dei giovani professionisti: è quella che si giocherà sul fronte previdenziale. Come ben noto, e ben riassunto negli articoli pubblicati in questo numero di Aiga News, le analisi effettuate non sono rassicuranti per gli avvocati che approderanno alla pensione nei prossimi decenni. Il rischio paventato è quello di un collasso del sistema attuale basato sul principio di calcolo retributivo. A partire dal 2027 (è il risultato di uno studio del 2001 sulla sostenibilità del sistema previdenziale compiuto da un noto Istituto internazionale di settore, il CeRP di Torino) se non interverranno radicali mutamenti di struttura, il saldo tra entrate contributive e uscite per prestazioni raggiungerà il pareggio. Da allora in poi, stando così le cose, i contributi non saranno più sufficienti a coprire le erogazioni. Le c.d. misure parametriche (come il raddoppio del C.P.A., da portare al 4% sulle competenze pagate dai nostri clienti, o l’aumento al 15-20% dei versamenti alla Cassa) non risolvono affatto il problema di fondo, benché consentano di garantire un certo respiro alla situazione patrimoniale della Cassa. Allo stato essa è capiente in ragione della proporzione tra gli iscritti che beneficiano del sistema previdenziale (a cui, cioè, sono erogate le pensioni) e gli iscritti “attivi” (che lavorano e versano contributi), sintetizzabile in un rapporto di 4,6 a 1. Neppure sono dirimenti, ma semmai penalizzanti per la maggioranza degli iscritti, le linee guida del progetto di riforma della Previdenza Forense approvato dal Comitato dei Delegati ed ora al vaglio dei ministeri competenti. In ogni caso, se diverse possono essere le proposte e le soluzioni, unico e incontestabile è il dato di fondo: è necessario correre ai ripari al più presto, elaborando nuove strategie anche a lunga scadenza, che senza pregiudicare i diritti di coloro che devono godere dell’assistenza spettante, possano assicurare serene prospettive previdenziali anche alle nuove leve. Occorre perciò porre mano senza ritardo ad un nuovo patto fra generazioni anche alla luce di un dato incontrovertibile: il 93% degli iscritti alla Cassa di Previdenza ed Assistenza Forense ha meno di 59 anni! L’impegno di AIGA, che verrà perseguito con sempre maggior determinazione, è quello di scalfire il disinteresse e di sensibilizzare tutti i colleghi, affinché si acquisisca una maggiore consapevolezza della gravità e dell’importanza della questione. Solo da una seria e decisa presa di coscienza collettiva, infatti, può discendere l’adozione delle giuste correzioni di rotta, necessarie per salvaguardare il nostro futuro. Il primo immediato appuntamento è quello relativo al rinnovo del Comitato dei delegati della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per il 2009-2013. Considerata l’età media dei soci Aiga è evidente l’interesse comune di garantire le pensioni future di tutti, anche dei giovani. Se ritenete che sia giunto il momento di fare qualcosa di concreto date voce alle vostre idee indirizzando il voto ai colleghi che Aiga ha candidato in ragione della competenza, passione e determinazione sempre dimostrate nello spendersi per l’associazione e per gli interessi e diritti di tutti noi.
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