Approvata la riforma della previdenza forense

Nei giorni scorsi, i Ministeri vigilanti hanno approvato la proposta di riforma della previdenza forense che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025Si tratta del secondo tentativo, dopo che un primo progetto, inviato a febbraio 2023, era stato restituito alla Cassa con la richiesta di modifiche, in particolare riguardo a un passaggio più immediato al metodo di calcolo contributivo.

La riforma appena approvata integra le raccomandazioni dei Ministeri e introduce importanti novità rispetto alla disciplina vigente, sia sul fronte delle prestazioni che su quello della contribuzione:

Le modifiche di rilievo, infatti, riguardano tre temi chiave:

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Nel Regno Unito dal 2026 circoleranno le auto a guida autonoma

“Questa legge rappresenta un momento di svolta fondamentale all’interno della rivoluzione automobilistica globale che stiamo vivendo e contribuirà a cambiare per sempre il modo in cui viaggiamo”: così ha commentato Mark Harper, Ministro dei Trasporti britannico, l’approvazione della nuova legge che dal 2026 permetterà alle auto a guida autonoma di viaggiare sulle strade d’oltremanica.

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Sì agli indennizzi per i danni da vaccinazione solo raccomandata

la Corte di Cassazione, Sezione lavoro, con l’ordinanza del 19 giugno 2024, n. 16875 ha aderito all’interpretazione che ritiene applicabile il diritto all’indennizzo sia per le vaccinazioni obbligatorie sia per quelle raccomandate, in virtù del rinvio operato dall’art. 5-quater d. l. 73/2017 all’art. 1 dello stesso decreto-legge (in cui sono elencati sia i vaccini obbligatori sia quelli consigliati). L’art. 5-quater d.l. cit.), seppur entrata in vigore anteriormente ai fatti di causa – risalenti al 2008 – è applicabile retroattivamente e copre «anche gli eventi verificatisi anteriormente alla emanazione della legge di conversione, purché gli stessi siano relativi a profilassi valutabili come raccomandate già al momento della loro somministrazione».

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Carraro su IlFattoQuotidiano.it: Covid, le assicurazioni ostacolano gli indennizzi per la morte dei medici di base.

C’è una “coda” della interminabile stagione pandemica che merita di essere affrontata e approfondita benché riguardi una questione apparentemente di nicchia, sotto il profilo giuridico. E tuttavia, essa non va passata sotto silenzio; non foss’altro perché riguarda coloro che, all’arrivo del Covid-19, furono celebrati come eroi.

Parliamo dei medici di base che si trovarono ad affrontare la prima ondata del morbo letteralmente a mani nude, in un contesto di penuria dei presidi di protezione e nell’assenza di un piano pandemico adeguatamente aggiornato. Ebbene, non pochi di quei sanitari persero la vita dopo aver contratto il Coronavirus. Molti di essi avevano in essere una polizza assicurativa (per morte da infortunio) che avrebbe potuto, o potrebbe ancora, “ristorare” i beneficiari designati (in genere, i parenti più prossimi) con l’indennizzo contrattualmente pattuito.

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La relazione della Commissione sulla Intelligenza Artificiale

La Commissione intelligenza artificiale per l’informazione, organo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri in Italia, ha emesso la propria Relazione sui primi mesi di attività svolta, in particolare a seguito dell’audizione da parte della medesima di alcuni portatori d’interesse del settore editoriale e affini. Diverse attori del mercato hanno espresso la loro visione, tra cui le Federazioni nazionali degli editori giornali e della stampa, l’Ordine dei giornalisti, nonchè grandi providers del mercato globale quali Google, Meta e Microsoft. Il cuore della Relazione della Commissione intelligenza artificiale per l’informazione riflette alcune prime linee di intervento individuate nel settore dell’editoria e dell’informazione, a fronte delle molteplici opportunità e sfide poste dall’IA, ma ha anche il pregio di introdurre riflessioni che possono considerarsi trasversali e di portata generale. Difatti, da ultimo, proprio lo scorso 23 aprile è stato reso pubblico dal Governo Italiano un disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri e da sottoporre al Parlamento, che introdurrà disposizioni nazionali concernenti l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale (c.d. “DDL IA”), il quale mostra diversi punti di contatto con quanto previsto nella Relazione, riflettendo parte delle preoccupazioni e prime risposte.

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