La riforma della sanità territoriale

La pandemia Covid-19 ha fatto emergere chiare debolezze strutturali del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), soprattutto quelle riguardanti i servizi di prima linea come la medicina generale.

Il Programma Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), finanziato dall’Unione Europea, ha come obiettivo principale la riorganizzazione del SSN e dell’assistenza primaria.

La frammentazione della presa in carico e dell’assistenza del paziente rende difficile la gestione dei servizi sanitari di comunità nell’ambito del SSN: la loro dispersione e frammentazione disorienta tuttora i cittadini. Anche il limitato accesso giornaliero a questi servizi (Medico di Medicina Generale e Pediatra di Libera Scelta) è diventato un problema rilevante nell’era attuale, caratterizzata da una popolazione sempre più anziana con poli-patologie croniche.

A giugno del 2022 è stato pubblicato in Gazzetta il nuovo regolamento sugli standard dell’assistenza territoriale (DM 77), in cui è stata presentata la nuova struttura di un Distretto sanitario. La novità è soprattutto la creazione delle Case di Comunità (CdC), luogo dove i cittadini potranno trovare assistenza durante tutto il giorno e tutta la settimana.

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